Il nostro enologo:
ALESSANDRO CELLAI
di Cynthia Chaplin
Di Cinthia Chaplin,
Roma, novembre, 2018
Nell’unico giorno di sole di un novembre molto piovoso, ho avuto l’opportunità di chiacchierare con Alessandro Cellai, rinomato enologo della premiata Cantina Castellare di Castellina.
Cellai è anche l’enologo del Podere La Villa che, a quanto pare, è terreno sacro per lui.
Guidando attraverso la dolce luce dorata del sole di un nebbioso autunno toscano, ho avuto il tempo di riflettere sulla sua carriera.
Cellai ha iniziato a Castellare quando aveva 28 anni, fresco di laurea presso l’Università di Pisa dove ha studiato chimica perché l’enologia non era un corso di laurea negli anni ’90. Da allora, Cellai ha condotto la cantina del gruppo Panerai con grande competenza sia nella produzione di Chianti Classico sia nella creazione dei cosiddetti Supertuscans.
Giunta alla cantina del Castellare, sono stata abbagliata da una splendida vista sui vigneti gialli e color rame, mentre il recente raccolto fermentava dolcemente nei tini.
Cellai è arrivato nella sala di degustazione, soddisfatto del suo lavoro e infagottato in un semplice piumino blu per allontanare il freddo autunnale. Abbiamo assaggiato l’ottimo Chianti Classico 2018, mentre ci informava che il giorno prima aveva ricevuto la notizia che l’annata 2017 era stata inserita nella top 100 di Wine Spectator.

“Mi sono innamorato del vino sulle ginocchia del mio zio che era un prete nel comune di Castellina”, mi ha detto Cellai. Mentre respiravo il profumo di ciliegia, viola e spezie del vino, lui mi raccontava la sua passione per la vite e per il vino.
“Mio zio aveva un piccolo vigneto e già a cinque anni lavoravo con lui i e lo seguivo in tutti i processi di cura della vite e di produzione del vino. Non era un enologo, ma mi ha trasmesso la passione per il vino”.
Cellai sapeva fin da giovane che voleva lavorare con il vino, ma fu solo nel 1994 che ebbe la sua vera illuminazione.
“Giacomo Tachis venne a parlare alla mia università e io mi intrattenni dopo la lezione per fargli alcune domande. Così tante domande che lui sorrise e mi disse che dovevamo assaggiare il vino insieme per affrontare una discussione in modo adeguato, quindi mi chiese di andare a casa sua qualche giorno dopo. Naturalmente ero molto sorpreso che questo grande uomo mi invitasse a casa sua… e naturalmente sono andato! Nacque una grande amicizia e Giacomo divenne il mio secondo padre”. Cellai considera suo zio e Tachis “i due pilastri della mia carriera, i due pilastri della mia vita”, e non tenta di nascondere la sua emozione quando parla dei due uomini che evidentemente hanno significato così tanto per lui.
L’amicizia con Tachis, è stato il motivo per cui Cellai è diventato l’enologo di Podere La Villa dopo la sua scomparsa. Di Tachis, Cellai dice: “ il nostro era min rapporto di amicizia vera e profonda. Potevo parlargli di tutto e lui mi dava sempre la risposta giusta. Era un filosofo, uno storico, conosceva le piante, l’economia, sapeva tante cose. Stare con Giacomo per tanti anni è stata la migliore scuola di vita, mi ha formato, mi ha insegnato, mi ha sempre dato il consiglio giusto”. Ora Cellai collabora con la figlia di Giacomo, Ilaria e suo marito Raffaele a Podere La Villa. “Ilaria è come una sorella”, mi dice. “È una persona squisita, un vulcano! Quando vado al Podere La Villa e torno a casa, sento qualcosa come un fermento dentro di me, avverto che Giacomo è presente in quelle vigne. Dico a Ilaria che suo padre è sempre lì, ci protegge e ci guida”.
Al Podere La Villa Cellai e Ilaria hanno raggiunto tutti gli obiettivi di Giacomo. Lui diceva loro che un vino deve avere tre caratteristiche primarie per essere grande: il cuore del territorio, la migliore scelta dei vitigni e l’anima del produttore. Cellai ritiene che il Pargolo, il Chianti Classico prodotto al Podere La Villa sia l’espressione più vera della regola di Giacomo. Infatti dichiara che l’annata 2018 di Pargolo si sta rivelando straordinaria. Poiché anche io sono da tanti anni una seria fan del Pargolo, capisco il suo amore per questo vino che rivela così tanto del territorio di San Casciano, della sua storia e delle sue caratteristiche.
Per il futuro Cellai prospetta una fase di crescita per questa azienda agricola anche attraverso il Merlot in purezza, un Supertuscan che porta il nome di Giacomo e il continuo sviluppo del Chianti Classico Pargolo e sicuramente di qualche altra etichetta. “Con i permessi necessari per iniziare la ristrutturazione di una vecchia tinaia, una proprietà acquistata ad appena un miglio dai vigneti, vedremo davvero una grande opportunità per la crescita del potenziale di Podere La villa” – dice ancora l’enologo
“Giacomo sta illuminando la nostra strada e sono estremamente convinto che faremo grandi vini”.
James Suckling è chiaramente d’accordo, avendo assegnato al “Pargolo” 2016, 92 punti solo pochi giorni fa.