Il Futuro

Quando Giacomo Tachis morì nel 2016, 28 giorni dopo la scomparsa di sua moglie Maria, la vita di Ilaria cambiò per sempre. Lei ricorda,
“Ho provato un forte senso di mancanza perché avvertii che una parte di me e della mia vita passata se ne era andata con loro e non sarebbe più tornata”.

Io e loro due, noi tre, la nostra piccola famiglia non c’era più. Non ero più una figlia… è stata una strana sensazione. Lasciava una traccia di vuoto, di abbandono. Ero comunque consapevole che la loro sofferenza era giunta al termine. Comunicavamo con sguardi e carezze. Ho capito che il primo capitolo del libro della mia vita era finito e che era necessario girare la pagina imparando dall’insegnamento, ma anche dagli errori dei miei genitori. Anche loro, come tutti, avevano i loro difetti e hanno commesso qualche errore nella vita”

Il mio futuro, come lo vedo?

“Credo di essere profondamente legata a questo luogo, dove ho affondato le mie radici fin dall’infanzia. Il mio compito ora è quello di lasciare un segno del mio passaggio terreno insieme alla mia famiglia, Raffaele e tutti i figli.
Stiamo costruendo una piccola azienda vinicola spero di eccellenza. Tutto questo non sarebbe stato possibile se mio padre non mi avesse lasciato una piccola eredità materiale, ma soprattutto se non mi avesse lasciato un’eredità spirituale. Se non mi avesse insegnato ad amare ed apprezzare la campagna, a capire che un albero, come diceva lui, non ti fa mai sentire solo, a percepire i messaggi segreti che i colori, i profumi delle piante e dei fiori ci confidano ogni giorno.“

Ma lavorare in campagna e in una fattoria non è facile:
se la mia passione non fosse condivisa da Raffaele, mio marito, non andremmo molto lontano. È lui che si alza alle cinque d’estate per andare nei campi a lavorare le vigne, è lui che organizza il lavoro dei nostri collaboratori ed è attento ad ogni piccolo segnale che le viti ci danno soprattutto tra la primavera e l’estate. È lui che scarica tutte le casse d’uva e si occupa dei primi spostamenti in cantina durante la prima fermentazione. Per non parlare della burocrazia e dell’amministrazione, che occupano gran parte della giornata in questa difficile Italia.

Immaginiamo la nostra futura azienda come una piccola fattoria di campagna, semplice ma elegante, legata alla tradizione toscana, ma aperta alle novità e agli appassionati di vino che ci contattano da tutto il mondo. Grande attenzione sarà data all’ambiente, all’ecologia e alla biodiversità. Stiamo cercando di diventare autonomi anche dal punto di vista energetico, cercando di sfruttare al meglio la nostra acqua e la luce del sole per produrre energia. Stiamo ripiantando tutte le vigne per ottenere vini di alta qualità da uve di prima scelta. Lavoriamo la terra con una gestione sostenibile e un sistema a basso impatto ambientale.

La vecchia Tinaia che a breve sarà pronta, è un luogo semplice, ma ben attrezzato dal punto di vista tecnico. Ci sarà anche una sala per la degustazione e l’organizzazione di piccoli eventi culturali, con un bel giardino accogliente ed un orto bioattivo Non posso dire altri dettagli perché è tutto in divenire. Ma vi terrò aggiornati. Speriamo di poter inaugurare tutto al più presto!”

Ilaria Tachis, June 2019